Commodity è una locuzione anglosassone che descrive ogni tipo di merce o materia prima tangibile e fruibile sul mercato, facilmente immagazzinabile e conservabile nel tempo. Deriva dal francese commodité, con il significato di ottenibile comodamente.
Esempi tipici di c. sono il gas, il petrolio, i metalli preziosi e non, i prodotti agricoli come cereali e derivati o altre materie prime (per es. caffè, zucchero, cacao, sale ecc.), le fibre naturali, i prodotti forestali e il bestiame. Il prezzo delle c. viene determinato sulla base della legge della domanda e dell’offerta sul mercato. In particolare, il loro scambio standardizzato avviene nelle borse di competenza, dove vengono accuratamente indicati la qualità della materia, le unità di misura per la quotazione e così via. La quotazione del petrolio, per es., è espressa in dollari/barile (/bl), mentre quella dell’oro in dollari/oncia. Oltre a essere esse stesse oggetto di negoziazione, le c. possono assumere il ruolo di attività sottostante per diversi tipi di strumenti finanziari, tra cui i futures, le opzioni e gli swap.
Commodity futures. Contratti a termine in cui le controparti si obbligano a scambiare un determinato quantitativo di c. a una prefissata data futura e a un prezzo prefissato alla stipula del contratto. Il prezzo futures non è legato solo alle mere aspettative sull’andamento dei prezzi di mercato, ma comprende anche le cosiddette carrying charges, ovvero le commissioni per spese di gestione, di immagazzinaggio, assicurative eccetera. Inoltre, vengono negoziati futures sugli indici di prezzo sulle c., che forniscono un’indicazione dell’andamento del mercato delle materie prime sottostanti.